giovedì 23 settembre 2010

Ci dicono che la crisi è strutturale; io sono d'accordo, ma che significa strutturale? Si definisce strutturale il vizio presente in un sistema più o meno complesso. Proprio perchè strutturale, lo si può risolvere unicamente  rimuovendone le cause, cioè le strutture che rendono quel sistema instabile. Noto invece con stupore che i governi, tutti, si preoccupano di far "ripartire" l'economia, ed allora ti accorgi che della crisi i signori della terra non hanno ancora capito nulla. Ricercatori, scienziati politici, tutte nobili figure di questa illuminata epoca, sembrano non accorgersi di essere ormai funzionali al solo sistema della produzione e dei consumi. Si progettano e si producono beni. Tuttavia li si vuole effimeri. Si spacciano come novità rivoluzionarie, piccole e magari inutili migliorie, tutto al solo scopo di indurre falsi bisogni e sostenere consumi quasi sempre inutili. Ci dicono che le culture transgeniche servono per risolvere il problema delle carenze alimentari e nutrire gli affamati, ma dicevano le stesse cose, quando gli affamati erano solo pochi milioni e con gli interventi che ci consigliavano allora, oggi di affamati ne abbiamo un miliardo quindi, forse, la loro vera preoccupazione è avere più affamati. Gli intellettuali continuano a ad indicare nel capitalismo la fonte di ogni male, senza rendersi conto che il nemico vero, si trova dall'altra parte. Se al mondo non esistesse più un solo capitalista e si attuasse il socialismo utopico perfetto, non quello di Stalin e dei gulag, ma quello di Marx o di chi in suo nome auspica l'avvento dell'socialismo ugualitaristico, finiremmo per stare peggio di adesso. Invece di avere un miliardo di consumatori ne avremmo 7 e magari 8 e poi 10, avremmo meno panfili ma miliardi di automobili, magari piccole e poco inquinanti, avremmo tante case popolari da dover cementificare una buona parte della terra, ognuna delle quali con il suo bel frigorifero, tv al plasma ed ogni altra amenità tecnologica. Avremmo milioni di asili nido, dove allevare milioni o forse miliardi di bambini, che diverranno a loro volta consumatori e via in un ciclo infinito, anzi no finito, poiché piaccia o meno,le risorse sono quelle che sono. Quale che sia il sistema sociale che si scelga, fosse anche il migliore possibile, non risolveremmo il problema di fondo, e cioè che siamo in troppi. Perché, sia chiaro! Anche 30 miliardi di abitanti di Arcadia produrrebbero tanto metano da condurci inesorabilmente all'estinzione. Quindi il problema non è destra sinistra sopra o sotto, il problema è che dobbiamo affrettarci e progettare un nuovo modello, non di sviluppo, senza per questo escluderlo, ma di umanità, un modello i cui caratteri fondanti debbano essere condivisi da tutti e non uno che paia migliore a me o a te. Questo per evitare gli errori del passato e garantirci un futuro. Non vi è alternativa possibile! Altrimenti assisteremo a guerre, carestie e forse alla fine i nostri nipoti sputeranno sulle nostre tombe, che sia tra 10 20 o 100 anni che differenza fa?

Nessun commento: